Questo corpo doppio che Dio ci ha donato
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7 giugno 2008
JNSR: La nostra anima, questo
secondo corpo completamente animato dal nostro spirito, si troverebbe descritto
nella Bibbia, “come si trova nella nostra stessa
carne.”
San Paolo in Filippesi
(3, 20-21) : «La
nostra patria è invece nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore
Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al
suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le
cose.»
Questo corpo di Gloria noi lo portiamo in noi. Esso
sarà diverso dal nostro corpo carnale, ma tuttavia lo stesso, come
quello di GESÙ Risuscitato. Si tratta di una Creazione nuova,
come dice l'Apocalisse (21-5): «Ecco, io faccio nuove tutte le
cose.» di una creazione rinnovata, non intaccata dal peccato.
Questo corpo di gloria dimora già
in noi, rispettiamolo nella sua forma carnale attuale. Questo «corpo è il Tempio dello
Spirito Santo.» (1Co 6-19). Dio
«darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito
che abita in voi.» (Rm 8, 11).
In 1Co (15, 42- 44), San Paolo
scrive: « ... il
corpo si semina corruttibile e risorge incorruttibile; si semina ignobile e
risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza, si semina un corpo
animale, risorge un corpo spirituale. »
E sempre in San Paolo, in 1Ts (4,
I5-I8): «Questo vi diciamo sulla parola del Signore:
noi che viviamo o saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo
alcun vantaggio su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un
ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal
cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i
superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al
Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore. Confortatevi dunque a
vicenda con queste parole. »
Il corpo spirituale è invisibile. Si trova nel
nostro corpo, quale scintilla di Vita Divina che Dio ha messo in ciascuno di
noi fin dall'eredità che portò in sé Adamo, il primo uomo che ricevette da Dio
la Vita dal Soffio divino uscito dalla bocca di Dio, e che il Signore infuse
nelle sue narici.
Il Signore ci dice: «Io sono la Via, la Verità, la
Vita».
Quando a qualcuno viene amputata
una gamba, egli continua a lamentarsi e a soffrire come se la parte amputata
fosse ancora presente nel suo corpo. È il corpo spirituale, invisibile, che
soffre per la separazione di quella parte che era stata unita ad esso fin
dall’origine, fin dalla formazione del suo essere.
Quel dolore è reale.
Talmente reale che io posso
affermarlo. Quando si verifica una esperienza di bilocazione,
avviene che l’anima chiamata da Dio pare essere là dove Egli vuole. L’anima
deve lasciare il suo corpo vivente che continua il lavoro che sta facendo. La
separazione è vissuta e risentita, e i due corpi possono funzionare nello
stesso tempo secondo la volontà dell'Altissimo. Esperienza che io ho vissuto
così:
1° ) Quando fui chiamata da Dio ad Istanbul il 15 Dicembre 1996 (Vol. 4), in un istante io mi ritrovai lì, in quel luogo, con il mio corpo spirituale; pregavo il rosario e parlavo con GESÙ. E contemporaneamente, ero in una chiesa di Marsiglia, circondata da tutte le Suore, e pregavo lo stesso Rosario, i Misteri Dolorosi e li commentavo anche.
2°) Fui chiamata ad assistere ai Battesimi che GESÙ dava nelle acque del fiume Giordano, ed io cantavo con la folla sulla riva del fiume. Là, io ero molto giovane, e in ammirazione davanti al mio Dio. Nello stesso tempo, con il mio corpo ero in una città, a Lione, per pregare davanti ad un bambino al quale una donna stava dando la Benedizione del Battesimo, in attesa che fosse battezzato da un buon Prete. I genitori erano indecisi, ma mi hanno promesso che avrebbero portato il bambino alla Chiesa.
Il corpo invisibile, come dice la stessa
parola, invisibile, si trova nel nostro corpo, dove solo Dio può chiamarlo e
distaccarlo, in modo che possa seguire il suo Creatore.
3°) Una bilocazione
ancora più forte l'ho vissuta. in un pullman diretto a San Damiano, in
pellegrinaggio. In quel pullman, pregavo ad alta voce con il microfono, seduta
a fianco dell’ autista l’ultima decina dei misteri Dolorosi, la Crocifissione
di. GESÙ. Ad un tratto, mi ritrovo in un luogo dove
erano riunite delle anime, si può dire, la parte Alta del Purgatorio. Quelle anime
venivano adornate tutte dì oro, avvolte come in un abito fluido tutto in
oro puro, che copriva loro anche la testa. Poi, esse salivano molto in alto,
innalzandosi come dei razzi verso il Cielo di Dio. Pur pregando al microfono
per tutto il pullman mi vidi, in quel luogo mai visto, pregare la decina
precedente del Rosario, quella della Salita di Gesù al Calvario carico della
Croce, già recitata nell'autobus: potevo pregare insieme l'una come l'altra
decina senza perdere il filo dei due Misteri !
Ma, come ad ogni bilocazione, mi sentivo fredda e provavo come un malessere.
Allora, sento la voce del mio papà della terra, partito molto giovane verso Dio. Io so che egli è con Dio, me lo ha detto lui stesso dopo le sei novene di pellegrinaggi a San Damiano. Molto forte nella mia camera, ho sentito la sua voce che non ho mai dimenticata:
«Grazie, figlia mia. Grazie alla
tua sofferenza d'Amore (molto faticosa e pesante, per le Preghiere e il
digiuno a San Damiano), tu ci hai salvati, noi abbiamo il Cielo.» È la
Comunione dei viventi del Cielo e della Terra, dei vivi e dei morti, affinché
io comprendessi che con Dio, non c'erano morti. Ho sentito quell’ultima frase:
«... e dei morti, ma in Cielo non ce n'è.»
In più, il mio papà mi disse:
«Continua a pregare, figlia mia. Non avere paura. »
Ho saputo in seguito, che le
Preghiere recitate nel pullman, erano per liberare le anime del Purgatorio. E
papà, infatti, ha usato il plurale: «Tu ci hai salvati.» Grazie a Dio, certamente.
Ad ogni bilocazione,
mi sento male perché c'è un distacco dell'anima e del corpo. Come in ogni
sdoppiamento, si deve tirare per “decollare”. Ma Dio è così Buono che deve solo
comandarmelo, ed io accetto senza nemmeno sentirmi dire sì da me stessa. Corro subito, e posso attestare che ho due
corpi e che il più bello non si vede ancora.
Ma, come per ogni giardino,
coltivatelo e abbellitelo con i fiori più belli, per
il Nostro Dio d'Amore.