Lettera aperta
per tutti i corrispondenti
e i lettori del sito www. jnsr. be
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28 Gennaio 2008
JNSR: Non ho 1'abitudine di prendere il posto di Cristo per esprimere ciò che penso, ma, a volte, questo corrisponde a quanto io stessa vengo a sapere riguardo l'Italia.
Posso dire, come ognuno può farlo, che era da prevedersi che qualcosa poteva nascere in qualsiasi luogo per cercare di mettere il nostro Papa in una situazione difficile, in modo tale che, per sua stessa decisione, avrebbe dovuto lasciare il Vaticano. Ma non avrei mai immaginato che questo potesse accadere nello stesso modo con cui lo stesso avvenne in Francia nel Maggio del 1968.
E così avvenne all'Università La Sapienza di Roma. Il nostro Papa ha rifiutato di recarsi in quella grande Università dove era stato invitato per l'inaugurazione dell'anno accademico 2008, e dove avrebbe tenuto un discorso che aveva per tema la pena di morte che il Vaticano, come l'Italia, combatte attraverso il mondo.
La stampa è stata informata dal ministro delle Università, Fabio Mussi, secondo il quale, "anche se non ai condividono le idee del Papa, si può quanto meno lasciargli la libertà di parola".
Ma il nostro Papa è prudente perché, già dei manifestanti occupavano
gli uffici del Rettore dell'Università per esigere il diritto di manifestare
all'interno dell'edificio durante la venuta di Benedetto XVI: "Il
Papa prende in ostaggio La Sapienza. Liberate i liberi pensatori." Proclamava
un manifesto. Ed ecco il seguito di quella rivolta.
La controversia ha continuato ad estendersi. Una petizione di 67 professori dell'Università romana (su circa 5000 insegnanti) presenta il Papa come "un teologo retrogrado che mette la religione al di sopra della scienza, e che non dovrebbe, dunque, essere autorizzato a prendere la parola in un tempio del pensiero laico". Il Papa è anche accusato di avallare il processo in eresia intentato nel 1633 contro Galileo[1] che aveva affermato che la Terra girava intorno al Sole.
E si vede una esigua minoranza di professori e di studenti che
denunciano la visita del Papa: "le sue analisi, essi
dicono, ci offendono e ci umiliano!" La polemica ha preso vigore
sul tema della laicità. Un gruppo di studenti ha proclamato una
settimana anticlericale all'interno della Sapienza.
"Io penso che la visita del Papa non è una buona cosa e che la
Scienza non ha bisogno della Religione. L'Università è aperta ad ogni forma di
pensiero, la Religione non lo è". Così ha dichiarato Andrea Sterbini, professore d'informatica e firmatario della petizione.
Altri campioni di laicità hanno approfittato dell'occasione per lamentarsi, alquanto furiosi, dell'influenza che esercita la Chiesa Cattolica nella società italiana. Una delle più grandi Università del mondo, La Sapienza, fondata nel 1303 dal Papa Bonifacio VIII, riunisce oggi una ventina di facoltà e conta 150. 000 studenti. (Giornale "Le Monde").
Roma, 21 Gennaio: annullata la visita del Papa.
Polemica tra governo e Vescovi italiani.
Questa polemica è scoppiata lunedì sera tra il governo di Romano PRODI
e il Presidente della Conferenza Episcopale italiana, Cardinale Angelo BAGNASCO, sulle condizioni dell'annullamento di questa
visita del Papa all'Università, la settimana scorsa. Ritornando
all'annullamento di questa visita, davanti ai Vescovi riuniti a Roma, il Cardinale ha affermato che la decisione era stata presa dal Vaticano,
tenendo conto necessariamente dei suggerimenti dell'Autorità Italiana.
Benedetto XVI aveva annullato martedì la visita che doveva effettuare a La Sapienza dopo numerosi giorni di agitazione in questa Università di ben 130.000 studenti, provocata da piccoli gruppi di studenti anticlericali, sostituendoci all'opposizione di 67 professori contrari a questa visita, che essi giudicavano “inopportuna” per l'apertura dell'anno accademico.
"È stato giudicato opportuno rimandare l'evento", aveva
allora annunciato il Vaticano in un comunicato.
La quasi totalità della classe politica, tra cui il Capo di Stato Giorgio NAPOLITANO, aveva severamente giudicato le manifestazioni che erano all'origine dell'annullamento di questa visita, e aveva espresso il suo sostegno al Sovrano Pontefice.
Domenica, numerose personalità politiche, tra cui molti ministri, erano tra la folla giunta a Piazza San Pietro per manifestare il proprio affetto a Benedetto XVI, obbedendo all'appello del Cardinale Camillo RUINI, Vicario di Roma. (Giornale La Croix).
GESÙ ci dirà: "Come un petardo bagnato (che non è scoppiato), non c'è che rabbia e delusione nel campo dei nemici di Dio".
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Nota: Introducendo nel computer il testo del 18 Gennaio, si è prodotto un errore di stampa: il nome del giornalista è Giuliano e non Antonio Ferrara. (F. Aleman)
JNSR: Allo stesso modo, riguardo la statua della quale è scritto che la parte bassa è diversamente colorata, in effetti io l'ho vista rossa.
[1] Ma senza ricordare l’ammirazione del Papa «per il grande Galileo» e senza precisare il pensiero del Papa su quel processo vecchio di più di 4 secoli, che riteneva valido, perché Galileo non aveva potuto portare una prova valida per il clero e la scienza dell’epoca. Inoltre, la frase del discorso del Papa che aveva come tema la pena di morte, era riportata su Le Monde del 15 gennaio 2008.