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Notte dal
1° al 2 giugno 2007
JNSR: È un sogno sorprendente. Io partivo da casa mia, con un bambino che portavo in braccio. Era abbastanza grande, di circa 5 anni. Era pesante, ma io potevo portarlo, come una croce sul mio petto.
Mi sentivo come chiamata ad
uscire di casa. Per andare dove? Non so, ma dovevo andarvi. C’era tanta gente
dappertutto, per le strade non si poteva camminare. Io mi dirigevo verso la
città. Penso che ci fosse come una grande commemorazione, qualcosa di straordinario
nella Chiesa. Tutta quella gente andava verso una cattedrale immensa. Non si
poteva camminare sui marciapiedi, nemmeno metterci un piede. Tutta quella folla
affluiva verso quella immensa cattedrale, la cui guglia sorpassava tutti gli
altri edifici in altezza.
1 tram facevano fatica a
circolare e quelli che vi riuscivano, erano più che pieni, ma le persone
continuavano a salirvi e si dirigevano tutti verso il centro della città.
A quel punto, ho perso le mie
chiavi e dovevo rientrare a casa. Dopo quel bagno di folla, ripartivo senza
sapere niente di più. Con alcune persone sconosciute, decido di rientrare a
casa. In quel momento, era con me mia madre deceduta, e raccontava a delle
persone la vita di una cugina molto infelice; ma io non conoscevo né questa
cugina, né il racconto incoerente che lei ne faceva.
Tutto era molto stancante, tutte
quelle vie che continuavo a cercare per rientrare al più presto a casa.
Dapprima un tratto di strada in un tram, poi in un autobus, a volte a piedi. E
sempre con quel bambino in braccio! poi ancora in un autobus, l’ultimo che di
sicuro ci riportava più vicino a casa mia, al mio quartiere, senza poterci
arrivare completamente. A quel punto io grido: "Ma come faccio a rientrare in
casa, non ho le chiavi!" Allora una ragazza seduta sul lato destro
dell'autobus, quasi avanti a tutti, mi dice: "Sono queste le sue
chiavi? " Sì, erano le mie chiavi che lei aveva in mano. GRAZIE, mio
Dio!